Chi ha messo la testa sotto la sabbia? Io sono lo Struzzo… il grande pennuto…
STRUZZO
FAMIGLIA: Struthionidae
GENERE: Struthio
SPECIE: S. camelus
Il nome scientifico dello struzzo contiene l’accostamento tra uccello e cammello.
È la specie di uccello (incapace di volare) più grande presente in natura, originario delle vaste savane africane.

Depone le uova più grandi di qualsiasi altro volatile, un uovo di struzzo corrisponde circa a 25 uova di gallina.
Raggiunge un’altezza che varia dai 2,50 ai 3 metri ed una lunghezza, dalla punta del becco alla fine della coda, di 1,80 metri, per un peso che si aggira compreso tra i 120 e i 160 kg.
Il colore delle piume si differenzia tra i due sessi il maschio ha tutte le piume del tronco di colore nero e bianche quelle della coda e delle ali; le femmine sono grigie sulle ali e sulla coda.

Lo struzzo si distingue per
- il corpo robusto,
- il collo lungo e per gran parte nudo,
- la testa piccola e piatta,
- il becco piatto sulla punta,
- le mascelle pieghevoli che si spalancano fin sotto l’occhio,
- le narici lunghe
- le zampe con due dita.
Sono gli uccelli terrestri più veloci, possono infatti correre fino a 55 km/h. con scatti brevi che raggiungono i 70 km/h.
Nonostante abbiano ali grandi, queste, risultano del tutto inutili per il volo, sono ricoperte di piume lunghe, flosce e pendenti sia lungo il corpo che sulla coda.
Generalmente si cibano di vegetazione bassa, invertebrati e piccoli vertebrati.
Se mal nutriti tendono a beccare e inghiottire tutto ciò che trovano sul terreno anche pietrisco, sabbia e pezzi di metalli.

Gli struzzi vivono in gruppi prevalentemente nomadi che variano da 5 a 50 esemplari.
Se minacciato tende a nascondersi appiattendosi a terra o tentando la fuga, se messi alle strette possono sferrare perfino potentissimi calci.
Lo struzzo viene allevato in tutto il mondo per le sue caratteristiche piume usate a scopo prevalentemente decorativo, per la pelle utilizzata nel settore della pelletteria ad alto livello, per il commercio alimentare di carne e uova.
Durante il periodo della riproduzione i branchi di struzzi si “separano” per formare famiglie composte da un maschio e due o quattro femmine spostandosi nelle vicinanze di zone ricche di acqua, elemento essenziale alla loro sussistenza.
Il periodo della riproduzione inizia all’incirca in primavera, in questa fase i maschi si cimentano in battaglie finalizzate ad assicurarsi il possesso di alcune femmine; il piumaggio appare vivacemente nero, la pelle delle cosce rossa; iniziano ad emettere suoni rauchi e cupi per colpire l’attenzione delle femmine.

Per completare il corteggiamento si accoccolano sui tarsi di alla fronte alla “pretendente”, muove la testa e il collo, chiude il becco e, con movimenti quasi convulsi di tutto il corpo, gonfia straordinariamente la gola e spinge fuori dai polmoni una gran quantità d’aria.
Le uova vengono deposte in buche create nel terreno, grandi abbastanza da permettere allo struzzo di ricoprirla completamente e da rendere comoda la covata
All’incubazione si dedica praticamente solo il maschio: le compagne lo sostituiscono solo eccezionalmente e sovente le uova, soprattutto durante le ore più calde del giorno, vengono ricoperte di sabbia e abbandonate perché il loro processo di sviluppo si compia per effetto del calore naturale.
I piccini escono dal guscio dopo circa sei o sette settimane e, appena sono asciutti, vengono condotti fuori del nido in cerca di alimento.
Corrono con abilità fin dalla nascita e sono in grado di cercare con successo il cibo seguendo gli insegnamenti dei genitori; dopo circa quattordici giorni hanno preso una tale confidenza con l’ambiente da potersi considerare del tutto indipendenti.
CURIOSITÀ – “La leggenda della testa sotto la sabbia…”
Se si sente attaccato lo struzzo tende a piegarsi verso terra.
In verità si china per assumere la forma di un cespuglio o di una roccia cercando di passare inosservato.
Se il predatore si avvicina troppo inizia a correre a grandi falcate fino a raggiungere i 70 km/h.
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Sawubona EXPLORATORE!!!